FocusNewsPlayStation
Tendenza

Final Fantasy VII Rebirth: la Prova della Demo

Le nostre impressioni sulla prima parte della demo di Final Fantasy VII Rebirth.

Da qualche giorno è stata pubblicata, dopo lo State Of Play dedicato, la prima parte della demo di Final Fantasy VII Rebirth. Il secondo capitolo del progetto Remake dedicato a Final Fantasy VII è ormai alle porte, in quanto uscirà il prossimo 29 Febbraio su PS5. Come per il predecessore, avere la possibilità di provarlo poco prima dell’uscita ci ha permesso di farci un’idea di ciò che ci aspetta.

Questa è, come detto, la prima parte della demo di Final Fantasy VII Rebirth. In futuro, questa sarà anche aggiornata e vedrà l’aggiunta di una seconda parte. Ma procediamo con ordine, e intanto vi diciamo che abbiamo provato questa parte e siamo pronti a fornirvi le nostre impressioni.

Esplorazione e ricordi del passato

In questa prima parte della demo di Final Fantasy VII Rebirth, faremo ritorno a Nibelheim in un flashback di Cloud, nel quale racconta ai membri di Avalanche come ha conosciuto Sephiroth. Oltre agli aspetti puramente narrativi, il nostro obiettivo sarà quello di raggiungere un reattore mako della Shinra, e avremo da farci strada anche menando le mani. Durante la prova sarà possibile utilizzare Cloud e Sephiroth come personaggi giocabili.

Questo dovrebbe sicuramente suscitare emozioni nei fan di Final Fantasy VII, e possiamo confermare che l’emozione di utilizzare Sephiroth è davvero intensa: il personaggio è chiaramente over-power, ma è giusto che sia così.

Uno degli elementi che richiedeva un’attenta valutazione in questa demo è sicuramente il sistema di esplorazione del mondo aperto, il quale non ci ha convinto. In primo luogo, a causa della gestione della telecamera che a volte sembra agire in modo indipendente, e anche per il sistema di parkour, il quale, essendo collegato alla pressione continuativa del tasto R2, spesso causa problemi, come ad esempio il mancato arrampicarsi di Cloud quando necessario o il farlo quando non dovrebbe. Particolarmente legnosa e poco ispirata sembra anche la meccanica che riguarda la scalata delle pareti, che ha generato tantissime polemiche tra gli utenti.

L’elemento che ci ha convinto è l’incredibile solidità del gameplay: pad alla mano, Final Fantasy VII Rebirth sembra destinato a offrire ore di divertimento. Il combattimento richiede sicuramente un approccio più strategico rispetto al passato, e le meccaniche di schivata e parata hanno ora un’enorme importanza, così come quella del parry: eseguito al momento giusto può garantire un notevole vantaggio tattico sull’avversario. Quasi perfette sono invece le abilità sinergiche e le abilità in cooperazione con gli altri personaggi del party: spettacolari ed efficaci al punto giusto.

Quello che in molti hanno lamentato, e che trova anche noi d’accordo, è la qualità generale del comparto grafico. In modalità “Qualità”, Final Fantasy VII Rebirth fatica a mantenere i 30 FPS. Invece, in modalità “Performance” il frame rate è stabile, ma la qualità generale risulta molto bassa, con problemi di caricamento delle texture, effetti di motion blur e sfocatura evidente che influiscono negativamente sull’esperienza complessiva.

In conclusione

Il gameplay sembra molto solido e, anzi, migliorato rispetto a Final Fantasy VII Remake, con importanti richiami anche a Crisis Core, che ha sicuramente ispirato l’aspetto action RPG del gioco. Durante questa prima prova, è emerso che la build presentata è probabilmente datata di qualche mese, il che potrebbe giustificare i piccoli problemi tecnici.

Sarà interessante vedere quando verrà rilasciata la seconda parte della demo, con eventuali aggiornamenti. Siamo certi che avremo un confronto definitivo con le reali potenzialità di Final Fantasy VII Rebirth.

Cosa ne pensate voi? Avete già giocato la prima parte della demo? Condividete la vostra opinione nei commenti. Nel frattempo vi alleghiamo il trailer finale del gioco!

I titoli dei giochi, i marchi e le immagini sono materiale protetto da copyright dei rispettivi proprietari.

Giuseppe Nebbiai

Gamer da circa 20 anni, appassionato soprattutto di giochi sportivi, con particolare applicazione sui racing games. Cresciuto con la prima console PlayStation, la mia passione non conosce limiti: gioco a qualsiasi cosa, tranne ai titoli horror.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio