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Assassin’s Creed Mirage: la Nostra Recensione con Voto

Il franchise di Assassin’s Creed può essere di certo annoverato tra i più longevi della storia dei videogames: titoli quali Assassin’s Creed II, Brotherhood e Revelations sono ancora ricordati come i più belli della saga. Passando per le battaglie navali e le curatissime atmosfere cittadine di Unity e Syndicate, Ubisoft ha poi deciso di intraprendere un nuovo corso con Origins, Odyssey e Valhalla, introducendo meccaniche e novità non sempre gradite dai fan di lunga data. Nonostante tutto, Assassin’s Creed è sempre stato una certezza per i giocatori di tutto il mondo.

Dopo l’ultimo e, a nostro avviso, meno convincente capitolo della serie, Ubisoft ha stupito tutti decidendo di realizzare, in contemporanea al misterioso Project Red, un titolo che ritornasse alle origini della serie, riprendendo tutte quelle caratteristiche che avevano reso la saga così celebre. Lo scorso Ottobre è stato lanciato Assassin’s Creed Mirage, un breve titolo che avrebbe approfondito la storia di un controverso personaggio di Valhalla, Basim Ibn Ishaq.

Mirage

Ci ritroviamo nel 861 d.C., in una splendida quanto pericolosa Baghdad. Basim è un giovane che vive di espedienti insieme alla fidata amica Nehal ed è tormentato da incubi inquietanti. Nel tentativo di scoprire perché questi sogni continuino ad affliggerlo, Basim si convince che entrando a far parte degli Occulti troverà le risposte che cerca. Per impressionarli, organizza una missione inutilmente rischiosa che cambierà la sua vita e quella delle persone a cui tiene. Costretto a fuggire dalla sua stessa città, Basim sarà accolto nella fratellanza e diventerà un Occulto.

Pur partecipando con attenzione e dedizione alle missioni imposte dall’alto, Basim cercherà sempre di scoprire la verità sui suoi incubi e su se stesso. E se questo dovesse travalicare gli ordini dei suoi superiori, poco male. Basim deve sapere. Lo scopo degli Occulti è di liberare Baghdad dalla presenza dell’Ordine degli Antichi, che si sta lentamente impadronendo della città. Sarà compito di Basim indagare e scovarne i vari membri, per poi eliminarli, riportando gli sviluppi delle missioni svolte alla sua mentore Roshan.

Mirage

Incarichi rapidi, ben bilanciati, missioni secondarie che non intralciano l’obiettivo principale del gioco, un ritorno alla furtività, marchio di fabbrica di Assassin’s Creed. Tutto ciò rende il gameplay piacevole e vario, offrendo non solo numerose opportunità per affrontare le missioni a proprio piacimento, ma anche per eliminare i numerosi nemici che popolano i luoghi principali della città.

Assassin’s Creed Mirage è incentrato sullo stealth: ecco quindi riapparire numerosi nascondigli, strumenti per favorire la fuga, uccisioni silenziose e, naturalmente, il “fischio”, utile ad attirare gli ignari avversari per eliminarli. A questo si aggiunge il ben collaudato sistema di notorietà, da ridurre per evitare di essere scoperti. La conseguenza di quanto elencato è un sistema di combattimento molto semplificato, senza fronzoli e improntato sull’uso di pochi tasti. Svanita qualsiasi traccia di quanto introdotto negli ultimi tre titoli, viene però aggiunto il parry, utile per sfiancare il nemico ed eliminarlo più rapidamente. Anche l’albero delle abilità è snellito e ridotto all’essenziale.

Graficamente nulla da eccepire sulla realizzazione di Baghdad. La cura con cui scorci della città, edifici ed angoli unici nel suo genere sono resi dimostra lo studio approfondito delle fonti storiche da parte della casa di sviluppo. Si nota una maggiore definizione dei volti dei protagonisti ed un certo miglioramento nei loro sguardi. Tuttavia tutto ciò non è sufficiente a sopperire alle sbavature che, se in passato potevano essere accettabili, oggi ci sono parse insopportabili.

Mirage

Bug, personaggi che si intersecano tra loro, caricamenti mal riusciti e – probabilmente il problema più fastidioso di tutti – il continuo incastrarsi di Basim nei posti più impensabili e nei momenti più sbagliati, ad esempio durante le fughe rocambolesche dalle orde di soldati. Parlando dei difetti del gioco, non possiamo non annoverare anche una trama che, pur avendo le potenzialità per tenerci incollati alla sedia per scoprirne il seguito, ad un certo punto si perde rivelandosi a tratti confusionaria. Basim è alla ricerca della verità, non importa in che modo, e la sua caparbietà dovrebbe coinvolgere il giocatore, in qualche modo. Invece l’impressione è quella di sfiorare appena la superficie della sua interiorità, impedendoci di fatto di empatizzare davvero con lui.

In conclusione, da fan abbiamo apprezzato moltissimo il tributo al passato, lo snellimento della storia, gli scorci della città e la semplificazione dei punti talento. Tuttavia abbiamo fatto estrema fatica, stavolta più che mai, a tollerare i numerosi scivoloni grafici ed una trama che forse poteva darci qualcosa di più. Siamo consapevoli che Assassin’s Creed Mirage è uno spin off, ma la sensazione che si ha durante il gioco, e che resta poi, è che forse col materiale a disposizione si sarebbe potuto fare qualcosa di più.

Un tentativo di tornare ai fasti del tempo riuscito a metà; la piacevolissima ricomparsa delle missioni furtive non è bastata a compensare le lacune di un gioco che ci è parso arretrato, non in grado di adattarsi al livello del mercato videoludico attuale, restando di fatto indietro rispetto ai titoli usciti in contemporanea. Un vero peccato.

[Recensito nella versione per PlayStation 5]

Storia - 7
Gameplay - 7.5
Grafica - 7.5
Audio - 7
Divertimento - 6.5

7.1

Assassin's Creed Mirage è un tentativo di tornare ai fasti del tempo riuscito a metà; la piacevole ricomparsa delle missioni furtive non è bastata a compensare le lacune di un gioco che ci è parso arretrato, non in grado di adattarsi al livello del mercato videoludico attuale.

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Pro

  • Buona la longevità
  • Ottima realizzazione della città
  • Ritorno della furtività, in pieno stile AC

Contro

  • Bug e scivoloni grafici
  • Personaggi poco approfonditi
  • Combat system poco memorabile

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Carmen Rapisarda

Laureata in Scienze della Comunicazione Internazionale, da sempre appassionata di videogiochi, lettura, fotografia e arte in generale. Nella vita sono mamma di due piccole bimbe e bevitrice seriale di cappuccini.

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