Focus

Starfield: le Nostre Prime Impressioni

Starfield è di certo il titolo del momento e tra critiche e lodi in rete si sente parlare solo dell’ultima fatica di Bethesda. Qui in redazione bene o male lo stiamo giocando tutti. Per questo vorremmo approfittarne per darvi le nostre prime impressioni in quanto per la recensione vorremmo prenderci del tempo per sbrogliare al meglio la matassa Starfield.

Innanzitutto vorremmo chiarire una domanda, che sembra scontata ma non lo è. Ma Starfield cos’è? Che tipo di gioco si parerà davanti agli occhi di tutti i videogiocatori che intraprenderanno questa avventura tra le stelle?

Starfield è un gioco di ruolo giocabile in prima o in terza persona, ambientato nel futuro di quella che può essere la nostra linea temporale. Il gioco possiamo con certezza dire che non è Open World e non vuole neanche sembrarlo. Più nello specifico possiamo asserire che si tratta di un Open Map; i luoghi da esplorare sono davvero tanti ma quasi a tenuta stagna. Segue praticamente tutti gli stilemi ormai definibili classici dei giochi di ruolo Bethesda senza stravolgerne o innovarne la forma ma cambiandone solamente il contesto.

Una versione “spaziale” di Fallout 4 verrebbe da dire e non si andrebbe troppo lontano dalla realtà. Rispetto all’IP Post-Nucleare di Bethesda in Starfield troviamo un gameplay leggermente più dinamico, soprattutto nella fase di shooting che si svolge senza soluzione di continuità rendendo meno tattico e più dinamico lo svolgersi degli scontri a fuoco. Le fasi di combattimento, grazie a l’innumerevole mole di armi, sia da fuoco che da taglio e le altrettante mod per questi oggetti, risultano decisamente piacevoli.

Il fattore esplorazione al 99% si svolge sui pianeti e non tra i pianeti. Gli spostamenti, seppur possibili tra un pianeta all’altro, sono estremamente lunghi e noiosi. I programmatori di Starfield infatti hanno studiato un sistema di mappa stellare che, nonostante risulti essere un sistema poco intuitivo, permette con viaggi rapidi e salti gravitazionali nell’iperspazio di saltare tra una galassia e l’altra senza perdere troppo tempo. Il giocatore così potrà spendere il proprio tempo nell’esplorazione dei pianeti in lungo ed in largo.

Nelle poche volte che si rimarrà sulla navicella nello spazio si dovranno affrontare prevalentemente delle battaglie spaziali tra navicelle che, grazie all’ottimo sistema di controllo dei mezzi di trasporto intergalattici e al sistema di potenziamento, saranno molto divertenti, impegnative e soddisfacenti.

Parlando dell’esperienza di gioco possiamo con facilità affermare che, nonostante il ritmo compassato, scorre bene a livello di narrazione ma è presente un macro elemento che fa storcere il naso e frammenta l’immersione nel mondo di gioco. Tutta la gestione del menù risulta essere macchinosa e anacronistica.

Ad esclusione della ruota delle scorciatoie utilizzabile giusto per pochi oggetti, ogni interazione con il menù passa dal menù di pausa centrale. Le abilità, l’inventario, le missioni e la mappa stellare. Proprio quest’ultima è probabilmente la parte meno riuscita di tutto Starfield. Molti o forse troppi passaggi per impostare una rotta, effettuare un viaggio rapido (sia cambiando sistema che non) e per atterrare su di un pianeta. Davvero tanti i passaggi che frammentano l’esperienza del giocatore.

Graficamente non crediamo si possa parlare di capolavoro assoluto in quanto si può notare in numerose fasi di gioco, soprattutto durante l’esplorazione dei pianeti, effetti di pop up di elementi, oggetti con render non in HD ed altri piccoli difetti qua e là nello spazio. La regia di Starfield, con inquadrature mozzafiato e l’uso sapiente della luce, coinvolge il giocatore in questo universo quasi sconfinato. Ottime anche le animazioni facciali degli NPC con cui si tengono dialoghi più o meno importanti.

Il doppiaggio, seppur in lingua originale, è ben caratterizzato e solido anche nei dialoghi tra NPC all’interno dei grossi centri “urbani”. Le musiche sono un’altra punta di diamante del gioco. L’epicità della colonna sonora ci accompagna durante le nostre “gite spaziali” regalandoci momenti che rimarranno sicuramente impressi nella nostra memoria.

È ora di trarre le prime ma non definitive conclusioni sulle nostre prime ore su Starfield. Sicuramente l’ultima fatica di Bethesda non è un brutto gioco, anzi. Nonostante i piccoli bug e le imperfezioni citate sopra da l’impressione di essere un gioco pieno di contenuti e solido che promette molte ore di divertimento ed una trama principale di spessore. Ci sono però delle scelte, non di natura tecnica, che rendono forse troppo complicate alcune fasi di gioco. Sicuramente aumentando le ore di gioco e facendo pratica con tutti i menù questo ostacolo potrebbe essere quasi del tutto superato, ma sicuramente l’impatto a tutto il comparto dei menù non è sicuramente “user friendly”. Un titolo che va provato, studiato ed approfondito e che potrebbe sicuramente risultare tra i più completi degli ultimi anni.

Vi lasciamo con un po’ di gameplay di Starfield e vi aspettiamo qui il prima possibile per la nostra effettiva recensione di questo mastodontico titolo.

I titoli dei giochi, i marchi e le immagini sono materiale protetto da copyright dei rispettivi proprietari.

Alessio Palmieri

A 3 anni con il pad del NES tra le mani, cresciuto tra gli 8 ed i 16 bit e maturato con l’arrivo della prima PlayStation. Ogni genere videoludico è ben accetto ma prediligo GDR e FPS. Intrigato da tutta le scena eSport.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio